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G'Astronomia


17 marzo 2009 - 28 agosto 2012



Omelettes dello sperimentatore chimico alla Fleischmann e Pons


Una merenda dolce, piena di energia pulita e sana, nutriente, adatta ai ricercatori di fisica delle particelle e a quelli aerospaziali. Anche tu puoi, nel tuo laboratorio, preparare quelle omelettes che Fleischmann e Pons amavano mangiare durante le loro sperimentazioni sulla fusione fredda!



Occorrente:

Un laboratorio di fisica nucleare;
Un frullatore atomico;
Tre uova, meglio se non di archaeopterix fossile;
Duecento grammi di farina;
Un pizzico di sale (venti milligrammi);
Zucchero (venti grammi);
Olio di semi (sessanta gocce);
Una pentola adiabatica in acciaio inossidabile;
Piatti refrattari;
Una padella in acciaio inossidabile del diametro di 240 mm.;
Un regolo calcolatore e un righello;
Un cucchiaio in palladio;
Marmellata di albicocche (o quella che preferite voi!) (nel caso non fosse
presente marmellata di albicocche e nemmeno la vostra marmellata preferita,
nel vostro laboratorio troverete senz’altro del buon mastice per sigillare,
va benissimo!, è buono anche quello);
Un timer atomico;
Un contatore Geiger-Muller;
Uno spettrometro di massa per contare le calorie.



Preparazione


Rompete le uova (e sappiamo che i vostri colleghi ve lo dicono sempre, ci riuscite benissimo!) e mettete il contenuto nella pentola adiabatica. Aggiungete la farina, lo zucchero e il sale e con il cucchiaio di acciaio inossidabile sbattete vigorosamente tutto quanto per sei minuti e diciotto secondi. Il vostro sudore NON dovrebbe entrare a far parte della miscela. Per riposarvi, mettete la padella sul becco di Bunsen e versate una cucchiaiata di olio. Occhio al cronometro
atomico.  Quando l’olio prenderà fuoco saprete che il tempo necessario per la frittura è stato, anche se di poco, superato. Aumenterà il tasso di umidità del laboratorio a causa dell’entrata in funzione dei getti antincendio. Tossirete un pochino. Non vedrete più nulla. Avrete un fischio assordante nelle orecchie. Niente paura, tutto è sotto controllo. Ehm,  lavate la padella e “disinquinate” il laboratorio e ricominciate daccapo. Al momento giusto, vale a dire a T= “Disastro meno un minuto”, prendete una cucchiaiata di miscela dalla pentola adiabatica e versatene il contenuto nella padella. Se state attenti, il sistema antincendio questa volta NON interverrà. In circa venti secondi la miscela diventerà una crosticina gialla molto carina, profumata  e appetitosa, che vi darà altri dieci secondi per estrarla e salvarla su un tovagliolo di carta assorbente o, in sua mancanza, del monitor del vostro notebook. Ripetete tutti i passaggi fino al consumo della miscela contenuta nella pentola adiabatica. Avrete così circa dodici omelettes profumate. Avrete anche il laboratorio all’aroma di
fritto, ma sappiamo tutti che per la scienza i dettagli contano fino a un certo punto. Prendete i vostri piatti e adagiate le omelettes, arrotolandole su loro stesse una volta che le avrete  spalmate di marmellata o di sigillante.
Servite le omelettes caldissime e riscuoterete l’applauso del direttore dell’istituto, dall’altra parte dell’edificio. Se il vostro direttore venisse in laboratorio, (cosa che è meglio NON succeda, almeno per oggi e tutto domani), ditegli che state effettuando la pratica di disinfestazione da Lepidococcus Putridens (sappiamo bene che i direttori degli istituti di ricerca di fisica delle particelle non sanno nulla di entomologia)(e voi nemmeno, peraltro). Buon appetito, e rimettetevi pure a elaborare i dati delle osservazioni di Hubble. Uhm, bisognerà togliere un po’ di unto dal notebook.





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